Il Monte Jato si erge a circa 30 chilometri a sud-ovest da Palermo.
Di fatto rappresenta l'ultima propaggine a sud della catena montuosa che separa la Conca d'Oro dall'entroterra su cui scorrono il fiume Belice ed il fiume Jato che sfocia nel golfo di Castellammare.
Dalla cima, situata a 852 mt. s.l.m. si gode un ampio panorama che si estende ad ovest fino al mare.
Formato su tre lati di ripidi pendii rocciosi, il Monte Jato è praticabile solo attraversando un pianoro contiguo, ad est. La Valle dello Jato si colloca nel contesto ambientale dei Monti Sicani settentrionali, racchiuso dalla parte di NE tra Pizzo Mirabella e Monte della Fiera e, dall’altro lato, da Monte Jato-Kumeta fino al prolungamento di Monte Genuardo.
Un territorio che ha conservato praticamente intatto il suo meraviglioso paesaggio naturale, da sempre favorevole all’insediamento umano per la presenza di ricche sorgenti d’acqua e da corsi idrici i cui alvei hanno costituito una via di transito primaria tra punti estremi del territorio stesso. Il fiume Jato scorre da NO verso SE attraversando buona parte della Valle; si congiunge al ramo destro del fiume Belice e mette in comunicazione l’entroterra con la costa meridionale dell’isola.
La Valle dello Jato ha sempre costituito, dunque, un importante nodo di collegamento. Il paesaggio che circonda la Valle è costituito da dolci colline che in genere non superano i 500 m di altitudine, da ampie vallate intensamente coltivate nei secoli, nonché da alcuni picchi e massicci calcarei che hanno costituito ottimi luoghi di insediamento (difesi naturalmente) o su cui erigere roccaforti a controllo dei transiti lungo la Valle tra i quali: il Monte Maranfusa, la Rocca d’Entella, la Montagna Vecchia, il Monte Jato, il Monte della Signora, Pizzo Mirabella, Monti Kumeta e Pelavet.